CULTURA E SAPERE: I GIOVANI, IL FUTURO
dal programma di Enrico Musso
La strategia
La cultura e la conoscenza sono il motore intellettuale e morale della comunità. Non sono un lusso, ma una necessità.
La crescita europea (Europa 2020) è basata sull'economia della cultura e della conoscenza.
La formazione, la ricerca e la tecnologia, insieme alla ricettività e ai servizi ai giovani, sono la chiave per trattenere e attirare i giovani migliori e fermare l'invecchiamento della città.
Cultura e identità
La cultura economica, politica, scientifica, artistica hanno fatto di Genova, nei secoli, una capitale: della marineria, del commercio, della finanza internazionale, dell'industria, dell’innovazione tecnologica.
La sua storia ha determinato l'identità della città, la sua ricchezza, il suo patrimonio architettonico, artistico, musicale. I palazzi, i musei, i teatri testimoniano il passato e delineano un futuro possibile di connessioni con i circuiti culturali e turistici internazionali, eventi di rilevanza europea, nuova
concentrazione di artisti e creatività.
Politiche culturali? No grazie
La cultura – materiale, produttiva, artistica – che ha fatto la storia di Genova non è frutto di “politiche culturali” calate dall’alto ma dal libero estrinsecarsi dello spirito d’iniziativa dei suoi cittadini nei diversi campi del sapere, del saper fare, e dell’arte.
Oggi, come in passato, la politica non deve “arbitrare” la cultura, e la cultura non deve aver bisogno di essere “amica” della politica.
Per tutte le attività culturali, le sovvenzioni pubbliche, sempre più scarse, dovranno essere assegnate secondo criteri di valore artistico predeterminati, riconosciuti internazionalmente e totalmente indipendenti dalla politica, oltre che in relazione al pubblico.
Che cosa è cultura, e che cosa non lo è
Per anni è stata la logica stessa dell’arbitraria sponsorizzazione politica a stabilire che cosa fosse cultura e che cosa no, consentendo anche gestioni inefficienti e clientelari. Bruciate in questo modo le risorse pubbliche, anche future, si dovrà ora rovesciare la logica di promozioni e sponsorizzazioni: dalle “notti bianche” e feste della birra pagate da aziende pubbliche (e quindi dai contribuenti) alla cultura sponsorizzata in buona parte dai privati.
La cultura “pubblica” dovrà ripartire dalle “infrastrutture”: musei, biblioteche, patrimonio monumentale e artistico storico e contemporaneo.
Sarà necessario agire in coordinamento con promotori professionali e sponsor, per garantire al tempo stesso la gestione efficiente delle risorse culturali e la loro attrattività turistica nazionale e internazionale.
Luci ed ombre
Le istituzioni culturali della città hanno prodotto in questi anni risultati disomogenei.
La Fondazione Palazzo Ducale ha avviato un percorso di reinserimento di Genova nei circuiti turistici e culturali nazionali e internazionali, e deve proseguire consolidando i risultati ottenuti.
Il teatro Carlo Felice non ha seguito lo stesso percorso, e in futuro dovrà differenziare la programmazione aprendola ad altre forme artistiche ed articolandola su base triennale, arricchire la proposta commerciale tariffaria, aumentare l’utilizzo della struttura, definire partnership con altri grandi teatri e poli culturali.
L’archivio digitale delle biblioteche comunali permetterà la conservazione e diffusione di una parte essenziale del patrimonio culturale della città.
Il Centro Storico, cuore culturale di Genova
L’enorme “giacimento culturale” del Centro Storico può e deve costituire il punto di partenza del rilancio. Esso è contemporaneamente sistema culturale-identitario, turistico, aggregativo.
Gran parte del patrimonio storico, urbanistico, monumentale e artistico del Centro Storico può e deve essere ricondotto a una unitarietà di fruizione, sia dal punto di vista turistico (percorsi turistici guidati, con segnaletica tematica, fra luoghi di interesse fruibili anche con le nuove tecnologie, quali gli smart-phone) che abitativo e produttivo.
Il Distretto della cultura
La concentrazione di beni e attività legati a cultura, arte, turismo culturale, artigianato artistico fa del Centro Storico un “distretto” nel senso attribuito ai distretti industriali del “made in Italy” (specializzazione, valore aggiunto, esportabilità).
Un “distretto della cultura” corrispondente al Centro Storico e ai maggiori “contenitori culturali” e attrattori turistici immediatamente adiacenti (Carlo Felice, Acquario, Porto Antico) ha un enorme potenziale di attrazione turistica, produttiva e abitativa, e un evidente potenziale economico-commerciale.
In relazione alla normativa nazionale andrà approfondita la possibilità di istituire una zona franca urbana per attrarre da un lato le attività produttive specializzate (arte, artigianato artistico, cultura, ricerca); dall’altro, i turisti – come i crocieristi in transito e i visitatori dell’Acquario – per l’elevata e conveniente offerta.
L'università, porta di Genova
L’università è una risorsa essenziale per la vita culturale e l'economia. È un’opportunità che, se colta appieno dalla città, collega le esigenze locali con la ricerca mondiale, la formazione con il mondo del lavoro, e i giovani del mondo con la nostra comunità.
Il Comune stabilirà un rapporto sistematico con l’università, con l’obiettivo di:
- utilizzarne le competenze specialistiche e il potenziale di ricerca sul campo per le necessità della comunità e dell’amministrazione;
- migliorare le prospettive di lavoro dei giovani e l’offerta di forza lavoro qualificata per le imprese esistenti e quelle che si intendono attrarre;
- valutare le esigenze specifiche della comunità universitaria, una vera e propria “città nella città”, per rispondervi al meglio.
Genova e gli studenti
L’università è uno degli (ormai pochi) elementi che attraggono a Genova una popolazione “qualificata”, non genovese e talvolta non italiana. Per la città è un’opportunità di attrarre ed eventualmente trattenere i migliori talenti.
Ma Genova deve migliorare l’accoglienza e i servizi per gli studenti non genovesi, e facilitarne il soggiorno. Gli studenti del programma “Erasmus” possono diventare, un domani, “ambasciatori” di Genova nei loro paesi di provenienza.
Il Comune conferirà agli studenti Erasmus una sorta di “cittadinanza onoraria” offrendo loro a un prezzo forfettario servizi pubblici (trasporti, musei) e sconti convenzionati con esercizi privati, con un’apposita carta che ne agevoli la fruizione. Un portale internet del Comune, collegato con i siti dell’Università e il circuito Erasmus, raccoglierà le offerte delle agenzie immobiliari, aumentando le opportunità e diminuendo i costi degli affitti.
Elogio della gioventù
I giovani sono il futuro di ogni città. Il desiderio di incontrarsi e divertirsi in compagnia, anche di sera e di notte, non può essere semplicemente condannato, come i pubblici esercizi che li accolgono (locali per la musica dal vivo, cinema e teatri, bar) che sono anche un'importante risorsa economica e per la sicurezza.
Servono regole chiare e stabili; licenze, sanzioni e deroghe “a punti” (violazioni vs. educazione degli avventori); incentivi paramonetari anche per impianti di insonorizzazione e per manutenzione/arredo spazi pubblici.
Giovani sperimentatori fra tecnologia, lavoro, moneta
I giovani, e in particolare i “nativi digitali” possono essere i destinatari naturali di iniziative “tecnologiche” del Comune, ponendosi naturalmente alla guida di una rivoluzione tecnologica volta a ridurre il digital divide Sarà sperimentato con i giovani un sistema di incentivi che utilizza una paramoneta (“Genovino”): una tessera di credito a punti, ricaricabile con comportamenti di merito (volontariato sociale e ambientale, pulizia di torrenti, parchi, spiagge, assistenza agli anziani, etc.) e utilizzabile per servizi comunali (trasporti, musei, teatri, impianti sportivi, bagni, etc.) oltre che per sconti in esercizi privati convenzionati.
È utilizzabile in prospettiva per tutti gli incentivi a imprese private e a cittadini (raccolta differenziata, volontariato, etc.), come paramoneta per incentivi trasferibili a terzi, per firma digitale, accesso Wi-Fi, bus, park ...
La città tecnologica
Genova dovrà essere sempre più “intelligente” ed inserita nei processi di modernizzazione nazionali ed internazionali.
Le tecnologie nell’amministrazione comunale sono un sostegno fondamentale allo sviluppo di una città, un traino per il territorio, ma non devono essere fini a se stesse.
E’ fondamentale che le tecnologie:
- si mettano al servizio della specificità dei cittadini, della città e delle sue esigenze e strategie di sviluppo;
- siano supportate da un processo di crescita delle competenze della cittadinanza (riduzione Digital divide) e dell’amministrazione stessa;
- siano presenti e sfruttate in tutte le attività dell’amministrazione e non limitate ad aree pilota/vetrina.
Il ruolo del Comune
Il Comune deve assumere ruolo forte e centrale, con competenze robuste in grado di indirizzare lo sviluppo proprio e dell’intero ecosistema.
Una visione precisa e di lungo termine dovrà sostenere iniziative e progetti operativi, attirando la collaborazione delle migliori aziende.
Una serie di iniziative abilitanti faciliteranno lo sviluppo complessivo:
- “Wi-Fi: Why Not?”: diffusione di hot spot Wi-Fi gratuiti (secondo le norme di legge) in stazioni, aeroporto, ospedali, siti turistici, parchi, etc.;
- “Dimezza la coda”: forte potenziamento dei servizi on line del Comune di Genova;
- “Genovino”. sperimentazione di una tessera di credito per offrire servizi e incentivare comportamenti meritori.
- “2.0 base”: programma di formazione ed avvicinamento al web per anziani e altre categorie