RILEGGERE IL MARCATRÈ
(Museo d'arte contemporanea di Villa Croce, 23/11/2013)
Sabato 23 novembre 2013, a partire dalle ore 15,00, si terrà al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce un incontro di studio dedicato al Marcatrè, rivista in cui si è rispecchiata in maniera esemplare la parte più avanzata della cultura italiana degli anni Sessanta.
All’incontro parteciperanno: Ilaria Bonacossa, Livia Cavaglieri, Lara Conte, Michele Dantini, Brunetto De Battè, Giuliano Galletta, Massimo Pastorelli, Sandro Ricaldone, Erminio Risso, Carlo Vannicola. Porteranno la loro testimonianza due protagonisti dell’epoca, Rodolfo Vitone, artista e primo editore del Marcatré e Luigi Tola, artista e primo redattore capo della rivista.
Nell’occasione, nella sala Camino del Museo sarà inaugurata (per proseguire sino al 7 dicembre) una mostra documentaria che - oltre alla collezione completa del Marcatrè, gentilmente concessa da Fondazione De Ferrari - presenterà una selezione di libri e riviste dell’epoca, oggi difficilmente reperibili, tra cui i volumi della collana Marcalibri, Ana eccetera, Tool, 3rosso, Bollettino del Deposito.
Il primo numero del Marcatrè esce a Genova nel novembre del 1963. La rivista nasce da un’idea maturata all’interno del Gruppo Studio di Sampierdarena, accolta ed elaborata da Eugenio Battisti (1924-1989), che ne sarà il direttore sino al 1969.
Battisti – all’epoca docente di storia dell’arte moderna all’università di Genova – aveva creato attorno sé un vivace milieu di giovani intellettuali, artisti, critici, galleristi, insieme al quale diede vita nel dicembre dello stesso anno all’esperienza del Museo sperimentale di arte contemporanea che arrivò a ospitare opere di un centinaio di artisti fra i più significativi del secondo Novecento italiano.
Il Marcatrè, sulle cui pagine si esprime sin dagli inizi il Gotha della neoavanguardia italiana appena raccolta nel Gruppo 63, era diviso in sezioni tematiche, curate da uno o più responsabili: letteratura (Edoardo Sanguineti), musica (Diego Carpitella, Vittorio Gelmetti), cultura di massa (Umberto Eco), disegno industriale (Gillo Dorfles), architettura (Paolo Portoghesi), arti visive (Eugenio Battisti), spettacolo (Vito Pandolfi) e si valeva di redazioni dislocate nelle principali città italiane.
Della rivista, che proseguirà le pubblicazioni sino al 1970 (diretta nell’ultima fase da Emilio Grosso), usciranno 60 numeri, molti dei quali conglobati in un fascicoli tripli o addirittura quadrupli; dall’1 al 5 per le edizioni Vitone, dal 6 al 55 per i tipi di Lerici, dal 56 al 60 per Ennesse.
Rileggere oggi Marcatrè, come faranno i relatori, significa immergersi in un decennio che ha voluto trasformare il volto della cultura italiana e che, almeno in parte, c’è riuscito.
L’incontro costituisce l’evento conclusivo di un ciclo di manifestazioni che Genova ha dedicato al cinquantenario del Gruppo 63 ed agli eventi di quell’anno cruciale, che ha compreso mostre (“La visione fluttuante #2”, UnimediaModern; “I libri del Gruppo 63”, Palazzo Ducale), readings poetici (“Riscritture”) tenuti presso la Biblioteca Universitaria, Palazzo Ducale e La Claque su progetto di Marco Berisso e Marcello Frixione; concerti (“In nova fert – To gather together #10”) di Daniele Lombardi e Ana Spasic alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola; conferenze di Andrea Cortellessa su “Sanguineti e il romanzo sperimentale” e di Carlo Alberto Sitta su “La linea surrealista nel Gruppo 63”.