OUTSIDERS
Tre artisti fuori dagli schemi
(Palazzo Ducale, Spazio 46R, Genova, 20 febbraio - 15 marzo 2015)
La mostra
Outsiders - tre artisti fuori dagli schemi, dal 20 febbraio al 15 marzo 2015 a Plaazzo Ducale (Spazio 46R) raccoglie i lavori recenti di tre autori - Piero Mauro Bisogno, Marina Junyent Mercader e Michele Ventricelli - che hanno coltivato la loro creatività al di fuori degli schemi e dei contesti dell’asfissiante cultura, semplificatrice, unificatrice, uniformante, di cui Dubuffet rimarcava i limiti nel celebre saggio omonimo apparso nel 1968.
Divergente negli esiti visuali, la produzione di questi artisti trova però una radice comune nell’esigenza di una chiarificazione, attraverso la pittura, il disegno, l’assemblaggio, del proprio panorama interiore; nella ricerca - mediante un’espressività fortemente connotata - di un canale comunicativo fra sé e il mondo.
Così Piero Mauro Bisogno parte dall’oggettualità minima di un semplice filo di ferro, emblema della linea e del segno più elementare per costruire forme complesse, proiettate dal quadro allo spazio circostante o, per converso, schiaccia sulla superficie del supporto materiali trovati (lattine, contenitori per uova, paste alimentari) a comporre textures rigorosamente ordinate, mentre nei collage smembra le immagini in minuti frammenti, che accosta poi in una ricucitura che giustappone e connette le schegge di significati dispersi.
Marina Junyent Mercader ha in principio dato vita a figure che il suo sguardo trapassava fino allo scheletro, ad esseri dagli arti prosciugati o dai visceri esibiti, per approdare in seguito ad una carnalità i cui toni fangosi, bruni e grigi rivestono posture contorte in un parossismo rivelatore della tensione e della pesantezza che legano i corpi. Presenze lancinanti, pervase da una sostanza emotiva che negli addensamenti e nelle trasparenze delle prove ad acquarello si deposita come interrogazione che esige dallo spettatore adesione e risposta.
Michele Ventricelli ha incontrato nel disegno il proprio medium d’elezione. Lo declina fra i due estremi del nitore di una linea che scandisce il paesaggio (urbano o industriale che sia) in strutture di geometrica leggerezza e di un impeto grafico che stempera il segno sul fondo dilavato, che lo replica e lo sovrappone al limite della macchia, in una tumultuosa, e dinamica, trasfigurazione espressiva del soggetto, dove dato reale e prospettiva interiore si fondono, sormontando l’apparente descrittività dell’esito.
La mostra, curata da Sandro Ricaldone, è promossa da Massoero 2000, associazione San Marcellino, Museo del Caos, in collaborazione con Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.
Sandro Ricaldone