Al G8 anche i leader dei paesi non allineati
Invitati in Italia Mandela e Rigoberta Minchù
Ruggiero
"apre" ai ribelli
ma incassa molti no
Il Genoa Social Forum: "Siamo lontanissimi sui contenuti"
Forse sarà possibile manifestare nella "zona gialla"
di ANDREA DI NICOLA
28/6/2001
- Una lunga partita a scacchi quella
fra governo e Genoa Social Forum, mosse e contromosse che iniziano prima ancora
che la delegazione degli antiglobalizzatori entri nel palazzo stile fascista
della Farnesina. "Niente riprese tv del tavolo", chiedono i
manifestanti accosciati fuori dall'ingresso principale in una riunione
informale, "è una questione di stile" dice quella che i mass media
hanno eletto a nuova star del movimento, Chiara Cassurino, "anche i
particolari sono importanti". La manche di oggi finisce con Ruggiero che
invita al G8 i paesi non allineati e il Genoa Social Forum che incassa il
successo per essere comunque riusciti a stanare il governo e risponde picche
alle "aperture". Mentre si fissa la data di un nuovo appuntamento per
sabato a Genova che dovrebbe servire a definire i problemi logistici e
organizzativi: dall'arrivo dei treni alla zona gialla.
Sono in sette gli "scacchisti" del popolo di Seattle: un medico,
Vittorio Agnoletto, il portavoce; la studentessa delle tute bianche, la
Cassurino; Anna Pizzo di Cantieri sociali; Fabio Lucchesi della rete Lilliput;
un sindacalista dei Cobas Luciano Muhlbauer; un giovane comunista, Luigi De
Cristofaro; e un genovese, Massimiliano Morettini dell'Arci. Salgono lo scalone
di marmo e si trovano davanti i "giocatori" del governo: il ministro
degli Esteri Renato Ruggiero, quello degli Interni Claudio Scajola, il capo
della polizia Gianni De Gennaro e il suo vice.
Ruggiero, vecchia volpe delle trattative, gioca subito la mossa del cavallo,
quella che vuole spiazzare e cambiare le carte in tavola e presenta ai suoi
interlocutori una lista di partecipanti al G8 che comprende i grandi del mondo
ricco, ovviamente, ma anche Thabo Mbeki e Olusegun Obasanjo leader del rinnovamento
africano oltre che presidenti del Sudafrica e della Nigeria e poi, ancora,
Sheik Hasina "portaparola" dei 49 paesi meno avanzati e Alpha Oumar
Konarè presidente del Mali. Un modo per delegittimare alla fonte la protesta,
come a dire, con noi c'è anche il terzo mondo. "Uno specchietto per le
allodole", dirà dopo Agnoletto, "il G8 continua ad essere
illegittimo".
Ma Ruggiero ha anche altre mosse da fare. Intanto dice al Genoa Social Forum
che al G8 si parlerà di come "diminuire la povertà, aumentare le risorse
necessarie per combattere il flagello dell'Aids a sostegno del fondo lanciato
da Kofy Annan ("finanziamenti importanti" dirà poi il ministro ai
giornalisti), e le misure per uno sviluppo sostenibile". E queste
politiche dice Ruggiero ai contestatori, "possono essere promosse solo dai
Paesi più industrializzati. "Il dibattito su questi temi è sollecitato
agli otto capi di Stato dalla comunità internazionale attraverso la voce del
segretario generale dell'Onu e questo da solo è sufficiente a giustificare la
riunione del G8". "E comunque - ha detto il ministro ai suoi
interlocutori - è vero che la situazione ed i problemi del mondo di oggi sono
di natura e dimensioni inaccettabili ma la denuncia di questi problemi non è
però appannaggio esclusivo di chi viene a Genova a protestare".
Per questo propone che, quando verranno in Italia i premi Nobel invitati dal
presidente Ciampi, il Gsf si incontri con Mandela, Amartya Sen, Rigoberta
Minchù e gli altri per stilare "un documento condiviso da queste personalità
da trasmettere agli otto capi di Stato e di governo". Ma Agnoletto
rispedisce al mittente. "Ruggiero è lontanissimo da noi sui contenuti, gli
abbiamo detto che lo consideriamo uno dei responsabili del disastro, quanto a
noi sappiamo da soli quello che dobbiamo fare con i rappresentanti dei paesi in
via di sviluppo e con i premi Nobel". Il Genoa Social Forum ribatte con la
richiesta di confronto sui contenuti in sede parlamentare ed ha presentato i
convegni del Global Forum che si terrà a Genova in contemporanea con il G8.
"Abbiamo formalmente invitato Ruggiero - ha detto Agnoletto - a
partecipare ad una sessione dei nostri dibattiti per sentire le voci del Sud
del mondo. Venga a sentire chi soffre". Intanto il Genoa Social Forum
rivendica due vittorie: "Abbiamo ottenuto la garanzia che potremo
manifestare, sembra scontato ma per troppo tempo è stata messa in discussione e
due ministri hanno sconfessato Fini e ci hanno garantito che a Genova non ci
saranno militari se non all'aeroporto.
Resta del tutto aperta la questione logistica. Sabato ci sarà un incontro a
Genova ("l'ultimo a cui parteciperemo" ha detto Agnoletto), con Gsf,
prefetto, questore e capo della polizia. I ministri hanno ribadito la necessità
di garantire la sicurezza di tutti e di far svolgere le manifestazioni. Sembra
che ci sarà una cittadella dei manifestanti nel Levante, che gli arrivi saranno
garantiti. Come sarà garantito, a determinate condizioni, anche l'attracco
della nave dei Garibaldini in arrivo dal, sud e che le manifestazioni
entreranno anche nella zona gialla. Ma di questo si discuterà con i
responsabili dell'ordine pubblico a Genova. Al momento le parti sono lontane:
"di fronte alle nostre richieste sulla mobilità, frontiere aperte,
stazioni aperte, sull'accoglienza e sulla zona gialla sono stati ambigui. Ho
detto che non vogliamo essere indiani nelle riserve, speriamo di non parlare
con visi pallidi dalla lingua biforcuta".