Home | Archivio | Artisti | Mostre | Gallerie | Calendario | Ocra | Hozro | Avanguardie | Links |
|
Rosa Leonardi |
PER ROSA LEONARDI di Sandro
Ricaldone Scompare, all’età
di 73 anni, Rosa Leonardi, una delle galleriste storiche di Genova.
Cofondatrice nel 1963 della Polena, a partire dalla metà degli anni ’80 si era
dedicata a documentare - in un nuovo spazio - le ricerche più avanzate sul
piano delle tecnologie elettroniche, raccogliendo una videoteca di oltre un
migliaio di titoli e alternando la presentazione di artisti internazionali a
quella di giovani promesse. Fra i suoi “scoops” le prime esposizioni genovesi
di Pipilotti Rist e Maurizio Cattelan, autori che si sono affermati in pochi
anni come star mondiali. L’avventura, la
scoperta, il progetto - non il mestiere, di cui pure aveva completa padronanza
- erano per Rosa Leonardi, come per tutti i galleristi di qualità, le
motivazioni primarie dell’impegno nel campo dell’arte. Un impegno che - dopo gli
anni trascorsi con Edoardo Manzoni alla “Polena”, votata alle ricerche
astratto-geometriche e cinetiche in un panorama che includeva artisti come
Alberto Magnelli e Lucio Fontana, Max Bill e Vasarely - si è profondamente
rinnovato negli anni ’80 con l’apertura di un nuovo spazio (Leonardi / V-idea)
prima in Via San Lorenzo e quindi in Piazza Campetto, al primo piano di Palazzo
Imperiale. La mostra
d’esordio, del giugno ’85, dedicata ai GMM (Giovanotti Mondano Meccanici)
indicava con chiarezza l’intento di indirizzare l’attività della galleria sul
versante delle sperimentazioni video, nelle diverse varianti del videotape,
della video-scultura e della video-installazione. Esemplari in questo senso
rassegne come “La lingua ibridata” (1989) che registrava le presenze di
Fabrizio Camerani, Barbara Hammann, Fabrizio Plessi e Klaus vom Bruch o
“Artistik” (1991) con Ingo Gunther, Karl Wagner, Silvio Wolf e ancora Maurizio
Camerani. Nella stessa direttrice si è collocato il rapporto con gli artisti (in
particolare con Fred Forest e Jean-Pierre Giovannelli) raccolti sotto l’insegna
dell’”Estetica della comunicazione”, una sigla che riunisce autori di varie
nazionalità dediti a sperimentare nell’arte le opportunità offerte dai mezzi di
comunicazione tecnologicamente più avanzati. Se il legame con
il lavoro antecedente veniva palesato dalle personali dedicate ad Antonio
Calderara e Gunther Uecker (uno dei fondatori del “Gruppo Zero”) l’apertura
verso le proposte delle nuove o novissime generazioni era manifestata dalle mostre
allestite ad Andrea Crosa, Roberto Costantino, Mauro Ghiglione, Francesco
Arena, Tommaso Tozzi (che in una memorabile mostra del 1989 affiancava lavori
di maestri contemporanei ad un video in cui scorreva impercettibile lo slogan
“Ribellati!”) e Maurizio Cattelan, frattanto asceso a risultati d’asta senza
precedenti, con la sua installazione (“La nona ora”) incentrata sulla figura
del Papa colpito da un meteorite. Fra le altre
dimensioni affrontate, nell’attività di Rosa Leonardi, si inseriscono le rassegne
dedicate a Pinot Gallizio e Piero Simondo, fondatori con Jorn del Laboratorio
del Bauhaus immaginista ad Alba e quindi dell’Internazionale Situazionista, e -
più ancora - Fluxus, con una rassegna antologica (“Fluxus o del principio
d’indeterminazione”) allestita nel 1989 in collaborazione con l’Unimedia di
Caterina Gualco ed altri enti, e ripercorsa in seguito con le ripetute rassegne
di Giuseppe Chiari e Takako Saito. Ma l’orizzonte di
Rosa Leonardi non rimaneva circoscritto all’attività della galleria. La sua
ricerca instancabile di nuove opportunità l’ha portata a promuovere mostre come
“Tra il fisico e l’ottico” (1995) a Palazzo Ducale e la retrospettiva di
Antonio Calderara a Villa Croce al termine dello stesso anno. Senza dimenticare
“La coscienza tra l'arte e la cultura contemporanee” (1999-2000)
curata nel Palazzo Doria Spinola, sede della Prefettura e della Provincia di
Genova, dal Direttore del Centro d’arte contemporanea di Bellinzona, Mario
Casanova. Fra
le aspirazioni incompiute quella di realizzare una struttura-laboratorio per
l’insegnamento delle nuove tecnologie applicate alle arti ed una rassegna
sull’arte elettronica nella cui progettazione aveva coinvolto il poeta Nanni
Balestrini. Capace
di trattare familiarmente con mostri sacri come Harald Szeemann e François
Lyotard quanto di spendersi come lavapiatti alla Festa dell’Unità, Rosa
Leonardi – benchè già da tempo sofferente – ha con irriducibile forza di
volontà portato a termine la stagione espositiva della sua galleria. All’ultima
mostra, inaugurata pochi giorni fa’, non è riuscita ad essere presente. Solo un
paio di mesi prima aveva organizzato, con Piero Sessarego e Pier Paolo Koss,
una riunione dei “girotondisti” genovesi, rimbalzata sulla stampa nazionale. (giugno 2002) |
Lettera sulle arti a Genova - a cura di Sandro Ricaldone | Home Top Contact |