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Gruppo A12 La Zona/The Zone Biennale di Venezia 2003 |
La Zona /
The Zone Giardini
della Biennale realizzata
da A12 a cura di
Massimiliano Gioni LA ZONA è un
territorio attraversato da tensioni opposte, uno spazio di confronto e una
piattaforma di dialogo nel quale sperimentare una nuova immagine dell'arte contemporanea
italiana. Nato
dall'iniziativa del direttore delle arti visive, Francesco Bonami, che ne ha
affidato la realizzazione al gruppo di architetti A12 e la supervisione al
curatore Massimiliano Gioni, LA ZONA è innanzitutto un nuovo spazio per l'arte
italiana. Progettato dagli architetti A12, che da tempo lavorano sul confine
tra arte e architettura, LA ZONA è sia installazione sia spazio espositivo,
contenitore e contenuto: un edificio temporaneo che si apre a ospitare le
ricerche dei giovani artisti italiani. Posizionato
nello spazio aperto di fronte al Padiglione' Americano e alle spalle della
libreria di Stirling, LA ZONA è una costruzione effimera. che non altera il
tessuto originale deì Giardini, pur misurandosi con gli esempi architettonici che
lo circondano. Al contempo piazza e punto di passaggio, territorio dai confini
precisi ma anche spazio aperto e attraversabile, l'architettura progettata dal
gruppo A12 può essere letta come una metafora del ruolo che l'Italia ha svolto
sia nella storia europea sia, più specificatamente, nell'avventura Biennale -
un catalizzatore di identità diverse, una città nella quale si affacciano
nazioni distanti, accomunate dal linguaggio dell'arte contemporanea. Il carattere
temporaneo dell'edificio rispecchia una nuova vìsione dell'identità nazionale:
mentre l'Unione Europea, i movimenti migratori e la fine della Guerra Fredda
hanno tracciato nuovi confini tra i paesi, la geografia dei Giardini è rimasta
insensibile ai cambiamenti. I padiglioni nazionali ancora conservano
un'impostazione ottocentesca dello stato-nazione, il cui ruolo rimane
prevalentemente celebrativo e diplomatico. Imponenti come castelli e
monumentali come ambasciate, i padiglioni dei Giardini sono istituzioni che
confermano e sanciscono l'identità nazionale, di rado la rimettono in
discussione. LA ZONA,
invece, delimita un luogo dì partecipazione: una geografia da costruire,
piuttosto che da celebrare - un'identità mobile, fai da te. Scrive nel catalogo della Biennale Massimiliano Gioni: “Sospesa tra fuga e concentrazione, l’architettura degli A12 riflette le ansie e le speranze di un’intera generazione di artisti contemporanei, divisi tra il bisogno di sentirsi connessi, dispersi e il desiderio di rinchiudersi in un mondo a parte. Sfuggente,
quasi afasico, il padiglione progettato dagli A12, sfiora appena il terreno,
non getta fondamenta, come a suggerire un’identità mobile, effimera, che
potrebbe essere ricreata altrove.” Link: Link: |
Lettera sulle arti a Genova - a cura di Sandro Ricaldone | Home Top Contact |