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Tr@ct - lettera mensile sulle arti a Genova - a cura di Sandro Ricaldone
n. 10 - news & letters - 21 marzo 2001


INDICE:

Carlo Merello: lettera a Furio Colombo

Artisti a Villa Croce: si replica

Mentelocale, finalmente

parole al PS1

Arte, diritto, costituzioni

Daniel Spoerri da Caterina Gualco

Fabio Rafanelli, da Sirotti a Forgioli

Claudio Ruggieri negli U.S.A.

Cantarena: una rivista d'arte nella scuola

Mostre in arrivo

Nuovi siti: Massimo Palazzi e Alessandro Bruno


CARLO MERELLO: LETTERA A FURIO COLOMBO

 

Egr. Onorevole Furio Colombo,

 

Le scrivo in merito alla proposta di legge sulla defiscalizzazione relativa all’acquisto di opere d’arte visiva contemporanea (non so se sia poi stata trasformata in Legge) e anche perché conosco e stimo la sua attività a favore della cultura italiana in generale.

Io sono un artista visivo contemporaneo che, ahimè, secondo i parametri della sua legge, (e quelli di un’altra Legge) non sono più giovane e quindi  escluso dagli eventuali benefici della suddetta “motivazione all’acquisto”.

Leggendo la relazione con la quale Lei propose detta legge in Parlamento mi sono venute alla mente alcune discussioni fatte con amici artisti della mia generazione (cinquantenni).  In sintesi il discorso era (ed è) questo: oggi chi ha superato una certa età e non è in qualche modo inserito in qualche conventicola più o meno potente, al di là dell’intelligenza e importanza del suo lavoro (e parlo di lavoro di ricerca), può considerarsi emarginato a vita sia dalle Istituzioni ( che giustamente si preoccupano dei giovani, ma perché poi mettere margini di età e emarginare una seconda volta chi ha più di quarant’anni?) che dai privati che, teleguidati da alcuni centri di potere reale, comprano soltanto ciò che gira a determinati livelli (ovviamente parlo di collezionismo di un certo peso, non del conoscente o amico che si impegna a sostenere il tuo lavoro con poche lire).

Allora che debbono fare gli artisti che, come me (e quanti altri ne conosco) hanno impegnato la propria vita in un’idea (consapevoli del rischio che correvano, ovviamente) per avere una qualche attenzione su ciò che producono e pensano quotidianamente con (sembra una follia oggi) lo stesso impegno e le stesse motivazioni degli anni “lirici”!?

Mi intenda, non le scrivo per lamentarmi, come è d’abitudine per noi genovesi che col mugugno si liberano di un peso e poi ‘tutto come prima’ ,  bensì per proporLe una riflessione sulla politica culturale interessante la mia attività. 

Conosciamo le esperienze francese e olandese  relative alla politica di sostegno delle arti visive e non mi sembra che quelle esperienze abbiano dato risultati  degni di nota sullo sviluppo dell’arte in quei paesi. Altre esperienze relative a  incentivi pubblici alle arti sono state ancor più catastrofiche.  A quanto pare non è semplice “aiutare” l’arte (qualsiasi tipo di espressione artistica) da parte del potere pubblico senza “condizionare” metodi e scelte legate e dipendenti da un concetto come quello della “qualità” dell’opera; ma andiamo oltre.

Ci sono in varie città d’Italia Musei comunali d’arte contemporanea che potrebbero, se aiutati in modo tangibile, dare voce, provinciale quanto si vuole (su questo poi si può discutere), a quanti artisti operano da anni e producono seriamente e continuativamente (oserei dire professionalmente) un lavoro intelligente e intellettualmente onesto.

Penso ad un Ente cittadino che sia propositivo per chi sceglie di impegnare la propria energia per creare qualcosa che dovrebbe essere di tutti e, in relazione (in rete?) ai vari licei artistici (o ciò che saranno con la riforma della scuola) e accademie, sia  orientativo per le nuove ricerche al di là delle fanfare del successo e della spettacolarizzazione dell’arte visiva. 

Esistono musei finanziati dall’Ente locale che sopravvivono con bilanci da fame  e sono diretti da funzionari del comune che, a parte la buona volontà, non hanno mezzi adeguati per essere all’altezza di ciò che richiede una presenza viva nella  politica espositiva oggi; naturalmente penso a Genova e alla sua Villa Croce.   E parlo di ‘politica espositiva’ perché l’arte visiva è fatta per essere “vista” e non letta o mediata attraverso qualsivoglia video.

Perché non pensare, sul piano della politica culturale prima e legislativa poi, a rifondare questi Enti indirizzandoli, con mezzi e dirigenze adeguate, verso un’attenzione mirata al monitoraggio su ciò che accade in città, senza timore di falsi provincialismi; alla valorizzazione e presentazione del lavoro di chi vive sul e nel territorio traendo da esso gli elementi della propria ricerca.

Spesso dalle cosiddette “scuole” o individualità locali sono nate idee e presenze nazionali e  mondiali; perché avere timore di non essere “globali” se non si vuole a tutti i costi essere omologati, se invece si vuole mantenere la propria identità territoriale senza pretendere di imporla agli altri ma pretendere che sia riconosciuta come quella degli altri, per ciò che vale, per ciò che può essere in un contesto, questo si, globale.

In questo senso gli Enti amministrativi decentrati, aiutati da una legislazione mirata, potrebbero coinvolgere molte forze ancora vive e costrette a navigare nel sottobosco delle gallerie “fai da te” o circoli culturali vari, per avere il senso dell’ esistere.

Non parlo di assistenza, mascherata in modi diversi, ma di partecipazione, coinvolgimento, senso di appartenenza; argomenti che sembrano datati, di un’ epoca morta e sepolta, ma che se sviluppati nel modo giusto potrebbero essere, almeno in queste aree del pensiero creativo, una base su cui poter anche “dire qualcosa di sinistra” senza pretendere che lo dicano i cosiddetti “leader”.

Si possono organizzare eventi minimali ma di interesse generale senza dover ricorrere ai miliardi degli “stilisti”, o agli “aiuti” statali ( vedi  cinema d’autore!), dando coraggio e dignità alle forze culturali presenti sul territorio col riconoscimento e la considerazione del  loro ruolo, della loro identità.

E’ solo un appunto per un ragionamento che, specialmente oggi in occasione delle prossime elezioni, credo possa servire per pensare a qualcosa di concreto, anche se difficile da attuare, al di là dei  soliti premi o mostre concorsi provinciali  per artisti giovani dai 18 ai 40. (Ma Lei crede davvero che a 18 anni, ovvero a uno studente, sia utile e educativo creare aspettative di lavoro in arte, invogliando qualcuno ad acquistarne il “lavoro”?)

La sinistra intelligente deve e può proporre qualcosa di  diverso da quello che abbiamo visto da molti anni a questa parte.  Molti artisti e uomini di cultura aspettano segnali diversi da ciò che si vede oggi. E io mi sono permesso di occupare un poco del suo tempo perché credo che Lei, essendo uomo di cultura e politico (molti validi compagni sono o l’uno o l’altro) possa fare qualcosa in merito, sia nel nuovo parlamento (e me/glie lo auguro) sia in altri ambiti.

Cordialmente

                                                                    Carlo Merello

Genova, marzo 2001


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ARTISTI A VILLA CROCE: SI REPLICA

Dopo le contese, al limite dello scontro fisico, che hanno caratterizzato l'incontro del 21 febbraio, riservato - nelle intenzioni - ai soli artisti inclusi nella rassegna "1950-2000. Arte contemporanea genovese e ligure dalle collezioni del Museo di Villa Croce", la cui opera sarebbe stata giudicata dalla critica non adeguata sotto il profilo qualitativo (tesi che, peraltro, una rilettura dei testi pubblicati smentisce radicalmente), una seconda riunione, allargata questa volta a tutti gli artisti genovesi, è stata convocata da Luisella Carretta presso il Museo per giovedì 28 marzo.


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MENTELOCALE, FINALMENTE

È in rete da qualche tempo un portale genovese, centrato sulla cultura ed il tempo libero, agile e intrigante, collegato ad un locale che ospita incontri e mostre. Eccone le linee programmatiche per ciò che più da vicino riguarda le arti visive:

Il 15 dicembre si è aperto a Genova, a Palazzo Ducale, il primo Website che opera all'interno di un sistema di ristorazione e di incontro, costituito da un caffè, un ristorante fusion, un lounge bar.
Il portale internet si propone di rispecchiare i contenuti e l'attualità di una Genova proiettata verso il 2004, di una capitale della cultura degna del nome.
In quest'ottica di luogo aperto, dove tutti possono entrare, scrivere, collaborare, aggiungere contenuti, scambiare informazioni, proporre sondaggi, discutere del contemporaneo, mentelocale si propone come spazio di comunicazione.
Non ci sono solo redattori e terminali ma anche artisti e opere d'arte, con le quali vorremmo che il pubblico interagisse mentre vive la vita di tutti i giorni. Per questo motivo pensiamo che sia naturale oggi fare uscire dai luoghi deputati, dai musei e dalle gallerie, i materiali che appartengono alle arti visive, dalla pittura alla performance, dal video al design.
Non vorremmo neppure sostituirci, nelle loro funzioni precipue, ai professionisti del settore. Mentelocale non è una galleria d'arte, ma è dentro una struttura come Palazzo Ducale che, oltre a essere nel centro della città tende ad essere frequentata da appassionati dell'arte e della cultura in genere. Ci proponiamo un calendario di attività che rispetti un certo standard di qualità, che si relazioni innanzitutto con le mostre, gli eventi e i galleristi cittadini senza interferire - se non potenziandolo mediaticamente - con il loro lavoro commerciale, e che sappia cogliere, eventualmente, anche gli umori del contemporaneo di provenienza "altra".
Ogni singolo evento dovrebbe avere la durata al massimo di una settimana, ma potrebbe svolgersi anche in un'unica serata con una presentazione, un breve discorso informale, una proiezione di slides, una performance, ecc.
Gli interlocutori dovrebbero assaporare il senso che l'arte contemporanea oggi appartiene più che mai al nostro panorama visivo, che l'arte è quotidianità.
Se, da una parte, l'arte sembra appartenere al superfluo e a chi vi può investire economicamente, dall'altra parte rappresenta il linguaggio avanzato che spesso ascoltiamo o parliamo, senza neppure rendercene conto, al cinema, a teatro, in TV, nei messaggi pubblicitari, nei fumetti, con le scritte sui muri, in musica, con i cellulari, in Internet ... nei locali pubblici.
Ogni utente di un luogo di ristoro può perciò essere raggiunto e coinvolto da questo genere di interesse, perché crediamo che l'arte vera non sia astratta, ma debba essere vistae consumata, ammirata e acquistata, discussa e criticata.

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parole AL PS1

parole, dizionario dinamico della città contemporanea che sul tema accosta definizioni, riferimenti bibliografici, immagini e links, sarà presente al PS1 di New York nel maggio prossimo.
Il sito è, in senso lato, interattivo: selezionando un termine come "domesticity" si noterà l'esistenza di un campo, chiamato "sender". Qui vengono inseriti nome ed e-mail di colui che invia informazioni. Chi collabora a distanza può trasmettere:
- nuovi termini
- segnalazioni di errore relative al materiale esistente
- commenti e testi relativi al materiale esistente
- dati bibliografici
- immagini (non eccedenti la dimensione di 100 K)
- links a siti web.
Avvertenza:
I curatori, di cui risultano far parte i genovesi di A12, considerano con fastidio le comunicazioni in italiano ("We receive many times e-mails in Italian. Is it because some of us are Italian, or is there some problem with English?").
Nella città di domani infiniti progetti ma una sola lingua.

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ARTE, DIRITTO, COSTITUZIONI

Nella prospettiva del G8, a giugno si terrà a Genova, nella Sala delle Compere di Palazzo San Giorgio, un convegno curato da Linda Kaiser sulla relazione fra le arti e le carte costituzionali. Su questo tema, arduo già per il passato e pressoché insostenibile nel presente, verranno posti a confronto giuristi come Guido Alpa, Andrea Fusaro, Fabio Torriello e (nei desiderata) studiosi d'arte del calibro di Germano Celant, Harald Szeeman e Catherine David.

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DANIEL SPOERRI DA CATERINA GUALCO

Dal 27 marzo Caterina Gualco invita a visitare - nello spazio di Via Nino Bixio 2/6s a Genova - il suo archivio, esponendo libri, cataloghi, video, fotografie, grafiche ecc. raccolte nei 30 anni di attività della galleria. Sabato 21 aprile 2001, alle ore 18.30, verrà inaugurata la mostra "Background Landscapes" di Daniel Spoerri.
Daniel Spoerri, al quale la Fondazione Tinguely di Basilea dedicherà - a partire dal 15 maggio prossimo - una grande antologica, in questa mostra presenta 13 lavori il cui sfondo è costituito da paesaggi dipinti da un pittore tedesco dell'inizio del secolo scorso; per questa ragione il sottotitolo della mostra recita "Collaborazione involontaria tra Erich Bammler e Daniel Spoerri".
Gli oggetti che Spoerri fissa sui paesaggi, li contraddicono, li completano o semplicemente dialogano con essi.
Il collage su sfondo figurativo inizia per Spoerri nel 1962, con il "Portrait d'Alexandre Dumas, chieur d'encre", e continua in tutta la serie del "Cabinet Anatomique", nella quale gli oggetti (molto spesso ritrovati in quell'inesauribile giacimento che è per Spoerri il Marché aux pûces) sono assemblati su incisioni originali del XIX° secolo, tratte da "La Médecine opératoire dessinée d'après nature par N.H. Jacob"; 13 di queste opere saranno esposte nella mostra. L'artista sarà presente all'inaugurazione.


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FABIO RAFANELLI, DA SIROTTI A FORGIOLI

Fabio Rafanelli ha aperto a Genova, in Via Giordano Bruno 52 r., una nuova galleria d'arte. La mostra inaugurale, affiancata da un catalogo con testi poetici di Camillo Pennati, è dedicata a Raimondo Sirotti. Prossimo appuntamento il 28 aprile con la prima personale genovese di Attilio Forgioli.

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CLAUDIO RUGGIERI NEGLI U.S.A.

Claudio Ruggieri chiude la Pintapiuma di Via Caffaro e vola negli U.S.A. per una mostra di un giorno nello studio di Lucio Pozzi a New York ed una personale nella galleria di Giordano Pozzi a Berkeley.

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CANTARENA: UNA RIVISTA D'ARTE NELLA SCUOLA

Nessun paradosso: la miglior rivista d'arte genovese viene prodotta in una scuola media. Curata dal Prof. Mario Fancello, Cantarena riporta le interviste fatte dagli allievi ad artisti come Filippo Falaguasta, Coco Gordon, Luca Vitone, Mauro Ghiglione ed altri materiali di grande interesse.


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MOSTRE IN ARRIVO

Aperta da poco la mostra di Alessandro Lupi da Joyce & Co, vengono annunciate rassegne di Francesco Arena (Andrea Ciani, 24 Marzo), Rolando Mignani (il 28 marzo da Leonardi V-idea), di Antonio Sanfilippo (Studio B2, fine aprile), di Rodolfo Vitone (Il Vicolo, inizio maggio)

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NUOVI SITI: ALESSANDRO BRUNO E MASSIMO PALAZZI

Oltre al sito di Massimo Palazzi, segnaliamo la presenza sulla rete di Alessandro Bruno

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