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Claudio Costa retrospettiva a Villa Croce |
Murakami e Manetas inaugurano Pinksummer |
Martini & Ronchetti Fotomontaggi 1865-1945 |
Carlo Romano: Controcultura a Genova |
Tract: rileggi il numero precedente |
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DIMENTICARE GENOVA ? |
aprile 2000 "In questa città, sia che ci nasci o
che ci arrivi, ti ritrovi in poco tempo con le suole di piombo”. Valga o meno
per Genova la sentenza pronunciata da Jean-Claude Izzo, l’autore di Chourmo,
a proposito di Marsiglia, sta di fatto che
anche noi, nel corso degli anni (degli ultimi in specie), abbiamo
tessuto e disfatto “la nostra storia come la povera Penelope”. E se provassimo a dimenticarcene? Recitava il risvolto di copertina degli atti
di uno dei colloqui di Royaumont che
“l’oblio è l’alimento, tanto quanto la memoria, della vita individuale e
collettiva”. E l’oblio sembra tanto più
necessario quando la memoria da radice vitale si muta in ossessione. Tentiamo
di ragionare come se arrivassimo nella città di X. O come se posassimo lo sguardo, liberati da una rassegnata
prescienza, su una tribù qualunque. Cosa potremmo registrare sul nostro
diario di pseudo viaggiatori? Certo non
l’eccellenza di qualche bibita di color rosso servita nei caffè. Di rosso nei
dintorni rimangono forse soltanto i velluti che deturpano Palazzo Ducale. Ma
non potremmo trascurare di annotare come le archeologie disseppellite di
Claudio Costa, radunate a Villa Croce stiano sollevando un interesse
decisamente inusitato. O come la stagione delle gallerie presenti episodi non
inquadrabili nella routine: Nick Waplington alla Rebecca Container e l’avvio
dello showproject Pinksummer con Takeshi Murakami e Miltos Manetas hanno dato
un impulso nuovo ad un calendario già marcato da eventi di qualità (la rassegna
di artisti svizzeri curata da Mario Casanova a Palazzo Doria-Spinola, "Il
corpo rinato" e Geoff Hendricks da Caterina Gualco, Geranzani da Rotta,
Max Jacob al Vicolo, Lucio Pozzi e Giovanni Rizzoli alla Pintapiuma e via
dicendo). Poi dovremmo dar conto della nuova banca dati dei giovani artisti
promossa dal Comune, e di qualche mostra di giovani, Contemporanea-mente, ad
esempio. E, più ancora, dei nuovi artisti: Sergio Muratore, Lorenzo Biggi, Flex
& Jasper, Simona Barbera, Cristina Magnanego, Massimo Palazzi, Roberto
Schiavi ecc.. Non molte cose, nel complesso, che non danno il quadro di una
situazione in movimento, ma attestano potenzialità latenti. Al passivo andrebbe iscritto il
programma di ristrutturazione del sistema museale in corso di elaborazione, che
si dice preveda l’emarginazione del settore contemporaneo. Ma per ora se ne sa
poco, dato che coloro cui compete si astengono dal fare chiarezza
sull’argomento. Dai giornali rileviamo in proposito interventi di Giuliano
Galletta e di Enzo Cirone. Quest’ultimo estende la sua analisi al sistema
dell’arte vigente ad X: artisti, critici, mercato, stampa, istituzioni. Punta
il dito soprattutto contro il mercato. In verità le responsabilità sono
diffuse. La critica negli anni ’80 (Sborgi, Cirone stesso, chi scrive) ha
accompagnato un ristretto gruppo di giovani artisti (Colombara, Crosa,
Gelsomino, Grondona, Pavone, Porcelli) alle soglie della ribalta nazionale.
Nella prima parte degli anni ’90 Pedrini ha replicato con Costantino, Formento,
Sossella, Viel, Vitone. Niente di più. Non ci sono state riviste (tutt’al più
fanzines, come Ocra). Pochi i libri (i repertori di Beringheli, le sintesi fra
epistemologia ed arte di Pedrini). Zero convegni.
E veniamo alle cose da fare.
Limitiamoci a tre o quattro: -
dare
corpo alle proposte già in circolazione (esistono, sembra, due progetti: uno di
Paolo Minetti e Vittorio Dapelo; l'altro di Rosa Leonardi) per un centro
polivalente che potrebbe trovare posto in Darsena o nel Porto Antico. E intanto
trovare delle sedi minimamente attrezzate per la presentazione di lavori
multimediali (chi lavora con le nuove tecnologie, oggi come può realizzare e mostrare
quel che fa?) - creare un portale per l'arte e la cultura (esistono già alcune cose, come Hozro e GenovaCultura, o il sito di Palazzo Ducale, ma va ricercata una copertura molto più ampia, un aggiornamento costante, testi scritti per la rete e tradotti in inglese). - "importare" per workshops e seminari di una certa durata, artisti e studiosi di grande livello, dando continuità all'esperienza - già ricordata - svolta da Allan Kaprow; - realizzare annualmente, in vista del 2004, un grande evento d'arte focalizzato sull'Europa, coinvolgendo tutti gli operatori e gli spazi privati e pubblici, gallerie, musei, accademia, università, scuole d'arte, cinema, spazi musicali. |
UN PIANO FANTASMA |
Nei giorni scorsi l'Assessore alla Cultura Pierantoni, in un'intervista, ha fatto nuovi accenni al piano di ristrutturazione dei musei genovesi predisposto da una società di consulenza. Sembra ormai accertato che vi sarà un polo museale incentrato su via Garibaldi, che comporterà l'insediamento di nuovi servizi a Palazzo Tursi. Un altro polo dovrebbe essere collocato a Nervi. Fin qua poco più della fotografia dell'esistente. Se l'incarico ha un senso ci dev'essere dell'altro. E ci sembra, visto che la consulenza è stata pagata con i soldi dei cittadini, che sarebbe dovere dell'Amministrazione divulgarne le risultanze. Certo il dibattito non consente quasi mai di evitare scelte dannose (dal Carlo Felice alla Fiumara). Ma in questo caso sarebbe fuori luogo assumere che con il silenzio si voglia conculcare la partecipazione democratica. E' probabile invece che si cerchi solo di sbagliare più a fondo. |
WAKE UP! |
Nell’edizione precedente di Tract abbiamo riportato la presentazione della Banca dati dei giovani artisti genovesi (http://www.comune.genova.it/giovani/creativita/ gai/gai.htm). Dato il dovuto risalto a questo evento, notiamo una assoluta carenza nel censimento di quelli che vengono definiti “servizi”. Per quel che concerne le arti visive sono riportate soltanto quattro schede, dedicate rispettivamente all’Accademia Ligustica, Viana Conti, Antonella Berruti ed alla nuova Galleria Pinksummer. Niente da dire su queste segnalazioni. Molto invece sull’inerzia (per essere benevoli) di chi gestisce queste cose. Nessuno sa tutto, ma forse è l’ora di destarsi dal letargo burocratico. |
NOTIZIE |
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Claudio Costa attraverso i quattro elementi: Miriam Cristaldi
pubblica un libro-diario sul percorso dell'artista fra il 1986 ed il 1995 (disponibile da Feltrinelli e presso la
Libreria di Palazzo Ducale) -
Mostra di Luca Vitone al PS1 di New York presentata da
Carolyn Christov-Bakargiev
(aprile-maggio 2000) -
Skake Up, a cura di Sonia Armaniaco, video di Enrico Ravera,
Michael A. Carson, Dennis Cabella, Alberto
Valgimigli, Giovanni Bai, Ca Matz, Eb Hasselbaker, Sonia Amran, Alessandro Bruno,
Brady Wedman, Luca Galeazzi, Pietro Geranzani, Barbara Durante, Gianmarco Caprotti,
al Fitzcarraldo, I-mage e Onyx -
El Siglo del los Genoveses prorogato sino al 2 luglio 2000 - Wolf Bruno, una personale involontaria. Sino a fine maggio alcuni lavori recenti sono esposti nell’ufficio di Sandro Ricaldone |
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a cura di Sandro Ricaldone